27/01/07

Frattali con Tierazon







Tierazon è un programma gratuito che consente di creare con pochi click dei frattali. Basta scegliere la formula con cui disegnare (Draw) ingrandire a piacimento il particolare del frattale che interessa (evidenziare con il mouse e cliccare su la lente), sceglire il filtro da applicare (Filters) e il metodo per colorare (Colors).
Questo è il link per scaricare il programma Tierazon version 2.9: http://home.houston.rr.com/fergusonsc/Tierazon-v29/
Quelli che seguono sono dei disegni che abbiamo realizzato nell'aula multimediale, nel primo contatto con il software.
SM













22/01/07

La pantera nera


La pantera nera è un leopardo con il mantello tutto
nero che vive in particolare a Sumatra e Giava.
La pantera è una belva dalle proporzioni perfette,
che può arrivare ai 2 metri di lunghezza e al peso
di 80 kg e più , la testa è sempre piuttosto grande,
rotondeggiante e il collo corto, il corpo è molto snello
ed elegante le zampe sono piuttosto grosse e armate
di robustissimi artigli , gli occhi grandi di un bellissimo
giallo verdastro, gli orecchi sono piccoli e la dentatura
è completa e forte come quella del leone .
Si nutre di piccoli animali, sono agilissime e spietate cacciatrici che se
minacciate non esitano ad aggredire l’uomo.
La pantera (leopardo) è una specie solitaria eccetto nel
periodo degli amori il periodo riproduttivo è in
primavera nella fascia sub tropicale, e durante tutto
l’anno nella fascia tropicale, la gestazione si prolunga
per novanta-centocinque giorni e termina con la
nascita di due o tre piccoli, per la prima settimana
sono completamente ciechi e sono allattati per tre
mesi, l’indipendenza è a tredici-diciotto mesi mentre
la maturità sessuale a due-tre anni.

ricerca a cura di Ire. Bi.

LA BALENA


LA BALENA E’ IL PIU’ GROSSO ANIMALE VIVENTE,
PUO’ RAGGIUNGERE 34 METRI DI LUNGHEZZA E 1500
QUINTALI DI PESO.
LA BALENA E’UN MAMMIFERO PERCHE’
• RESPIRA CON I POLMONI
• HA SANGUE CALDO
• ALLATTA I PICCOLI
LA BALENA APPARTINE ALLA FAMIGLIA DEI BALENIDI
E ALL’ ORDINE DEI CETACEI
E’ ORIGINARA DELLA PREISTORIA,VIVEVAGIA’65
MILIONI DI ANNI FA .
VIVE SOPRATTUTTO NEI MARI
FREDDI DELL’ANTARTIDE.
HA UN OTTIMO UDITO,PUO’ LOCALIZZARE GLI
OGGETTI EMETTENDO GRIDA ACUTISSIME E RACCOGLIENDO L’ECO.
OGNI VENTI MINUTI CIRCA LA BALENA SALE IN
SUPERFICIE PER RESPIRARE CON GLI SFIATATOI E
IL SUO FIATO CALDO A CONTATTO CON L’ARIA
FREDDA FORMA GETTI DI VAPORE ALTI FINO A 9 METRI.
LA BALENA SI NUTRE DI MICRORGAMISMI
E PESCI PICCOLISSIMI, CHE FILTRA ATTRAVERSO
I FANONI, LAMINE AL POSTO DEI DENTI .
LE PINNE DELLA CODA SONO ORIZZONTALI
LA FEMMINA PUO’ AVERE UN PICCOLO OGNI
2-3 ANNI. LA GESTAZIONE DURA 11-12 MESI
E IL PICCOLO VIENE ALLATTATO PER 7-8 MESI

ricerca a cura di Gia. Mo.

19/01/07

La tigre Bianca Del Bengala


Le tigri vivono allo stato selvatico dai 10 ai 15 anni: e nei branchi possono arrivare ai 20 Anni d’età. La loro dieta consiste nel nutrirsi di mammiferi di grossa taglia catturati grazie alla loro vista,che al buio e sei volte più potente dell’uomo, dai loro denti affilati che servono a sferrare dei morsi letali al collo, e artigli affilati e retrattili. Una delle specie più incantevoli al mondo è “ LA TIGRE BIANCA DEL BENGALA”. Nel mondo ci sono circa 500 specie diverse, il loro manto bianco èdovuto a dei geni regressivi che in alcune tigri è diventato dominante. Una tigre è bianca, solo se i genitori hanno entranbi il raro gene del manto bianco. La sua storia è unica, vale la pena raccontarla perché ci può insegnare molte cose. Per la prima volta fù catturata nel 1951.Dei cacciatori uccisero una tigre su un albero e non soddisfatti della sua pelliccia si misero alla ricerca dei cuccioli, tre furono presi e uccisi, ma uno riuscì a fuggire e diversamente dalla madre e dei fratelli, uno aveva il manto bianco. Appena si seppe in giro che nella foresta si aggirava un cucciolo bianco di tigre il Maharagià organizzò una battuta di caccia e quando lo presero fu portato al palazzo, fù chiamato Mohan, lo fecero accopiare con Begum, una tigre “ Gialla” e nacquero 11 cuccioli, ma nessuno di loro era bianco, allora non soddisfatto il Maharagià fece accopiare Mohan con Radha, una delle sue figlie, nel 1960 Mohini nata dal’incontro di Mohan e Radha, fu donata al National Zoo di Washington D.C.
Mohini si accoppiò con Sampson dalla loro unione sopravvissero solo due cuccioli, Kesari che era una femmina bianca, e Ramana.
Mohini dovette accoppiarsi con il figlio sopravvisuto Ramana. Succesivamente furono incrociati i due fratelli Ramana e Kesari: il papà della loro mamma era allo stesso tempo suo nonno.
Capirete bene,in che pasticcio era andati a finire.
Gli incroci tra tigri consanguinei proseguirono. Molte morirono altre furono sopresse perché deformati (avevano gravi problemi alla spina dorsale), comera d’aspettarsi da tali incroci tra parenti. Molte tigri bianche della linea di Mohan hanno ereditato con il gene che rende il mantello bianco, anche quelli che determinano malformazioni. Per fortuna però esiste un ceppo sano di Tigre Bianca non imparentati con Mohan che ha vissuto sempre in libertà nelle foreste del Bengala.

ricerca di Ale. Ca. immagine dal web

17/01/07

I Gibboni


Il Gibbone appartiene alle grandi scimmie che sono anche chiamate scimmie antropomorfe cioè somiglianti all'uomo.
Ciò perchè hanno un cervello molto sviluppato e sono considerati animali più intelligenti, dopo l'uomo.
Il Gibbone vive in Asia Sud Orientale. Esistono circa 11 specie di gibboni. Sono mammiferi snelli, con testa piccola e tonda e
una pelliccia soffice e lanosa. La loro caratteristica più importante è la notevole lunghezza delle braccia, delle quali si servono per
dondolarsi passando da un albero all'altro con grande agilità. Un grosso gibbone misura dai 75 ai 90 cm, con l'aperura delle braccia
pari quasi al doppio. Il gibbone è l'unica scimmia antropomorfa in grado di camminare sulle sole zampe posteriori, solitamente alzando
le braccia per bilanciarsi. I gibboni sono monogami e la femmina partorisce un unico piccolo che resta con il suo gruppo familiare fino
a cinque o sei anni di età. Questi primati mangiano frutta, foglie, parti di fiori, insetti ragni, uccelli e le loro uova.
In genere durante il giorno sono tranquilli, mentre all'alba e nel tardo pomerigio emettono i loro richiami.
Ogni coppia rivendica una porzione di foresta e ne pubblicizza la proprietà con "duetti" ossessionanti. Il loro stridulo canto potrà non
essere musicale per i nostri orecchi, ma serve a tenere assieme la coppia e lontano i rivali.
Il gibbone più grande è il Siamango può raggiungere una lunghezza di 1,5 metri e pesare 10 chilogrammi vive in Malaysia e a Sumatra,
mentre il Gibbone di Giava è di colore grigi cenere, il Gibbone dalla Mani Bianche della penisola malese è facilmente riconoscibile
per le estremità bianche e per il suo caratteristico richiamo musicale.
Le popolazioni di gibboni selvatici si sono ridotte notevolmente a causa della caccia e della deforestazione.

ricerca di Cos. Be. foto dal web

15/01/07

LE NOSTRE RICERCHE: gli animali.

Nell'ambito dello studio sulle fasce climatiche della Terra, abbiamo parlato dei vari ambienti del pianeta e degli animali selvatici che li abitano. Ognuno ha scelto liberamente un animale da porre come oggetto di ricerca. Il compito è stato assegnato per le vacanze, e al rientro ognuno ha raccontato la sua ricerca in classe. C'era il suggerimento di semplificare e riassumere i testi scritti, anche se ciò non è stato fatto da tutti, comunque il risultato è interessante e vale lo sforzo di leggerle.

MS.

IL LEONE



Nome comune: LEONE
Nome scientifico: Panthera Leo
Famiglia: Felidi
Ordine: Carnivori
Classe: Mammiferi

CARATTERISTICHE:

Il leone può raggiungere una lunghezza di 250 cm, la coda sino a 90 cm e un'altezza di 100 cm.
Il peso nei maschi può raggiungere i 200 kg. Il colore della pelliccia varia dall'ocra al grigio a seconda dell'ambiente colonizzato. Le femmine sono di dimensioni inferiori e la loro pelliccia è più chiara. Sia i maschi che le femmine presentano un ciuffo all'estremità della coda. Solo i maschi presentano la criniera, la cui dimensione varia da individuo ad individuo: essa può essere utile per proteggere i maschi nei combattimenti, può rappresentare un carattere distintivo evidente durante gli spostamenti in aree nuove, e può indicare lo stato di salute dell'animale (più folta è la criniera e più forte è il leone).

VITA ED ABITUDINI:

Il leone è una specie sociale e raramente s'incontrano animali solitari. Generalmente il gruppo è costituito da 2-4 giovani maschi, da 1-3 maschi adulti, da svariate femmine (sino a 15) con i giovani di diverse età. I giovani leoncini vengono allontanati dal gruppo all'età di 1 anno ½ - 2.
La caccia avviene principalmente di notte e può essere eseguita individualmente o in gruppo. In quest'ultimo caso il gruppo spinge la preda verso l'imboscata, dove ad attenderla c'è generalmente una femmina che, spesso con un solo colpo all'altezza della spina dorsale, riesce ad abbattere l'animale. I maschi adulti hanno priorità assoluta nell'accedere alla preda, seguono le femmine e alla fine si nutrono i giovani. Le prede sono rappresentate principalmente da zebre, gazzelle, antilopi, talvolta piccoli di giraffa, di ippopotamo o di elefante. In condizioni di
emergenza il leone si nutre di piccoli mammiferi, di uccelli, di coccodrilli e, talvolta, anche di altri leoni (cannibalismo). La maggior parte dell'attività di caccia è svolta dalle femmine, mentre i maschi si limitano a mantenere ed eventualmente a difendere la propria dominanza.
La competizione tra maschi per controllare i gruppi di femmine è molto intensa. Quando un maschio subentra in gruppo non è raro che elimini i cuccioli (infanticidio). Questo comportamento, ai nostri occhi cruento e incomprensibile, ha un significato importante e preciso: assicura il maschio, infatti, che la femmina sia fertile più velocemente e che il branco non includa discendenti del suo predecessore.
Le leonesse possono accoppiarsi ogni 3 mesi per circa 4-8 giorni e l'accoppiamento, con il maschio più forte, si può protrarre per parecchi giorni. Alla fine della gestazione (102-113 giorni) nascono mediamente 2-3 piccoli che iniziano ad essere attivi dopo circa 6 settimane. Lo svezzamento generalmente avviene dopo circa 6 mesi. I giovani raggiungono la maturità sessuale a 18 mesi, ma la capacità di predare giunge a circa 2 anni. La crescita si completa a circa 5-6 anni. Normalmente in natura un leone vive 13-15 anni, anche se in cattività si sono raggiunti i 30 anni.

DOVE E’ POSSIBILE INCONTRARE IL LEONE:

L'habitat è rappresentato dalla savana e dalla boscaglia (in India anche dalla foresta). Il leone può sopravvivere in ambienti particolarmente aridi, grazie ai liquidi contenuti nelle prede e nelle piante.
Lo possiamo incontrare in Africa centrale e meridionale e, una ridotta popolazione, è presente in India.

CURIOSITA’:
Il ruggito del leone può essere percepito sino ad 8 km di distanza.

ricerca a cura di Leo. A.

LA RENNA




La renna è un mammifero erbivoro originario delle regioni artiche e subartiche.
Appartiene alla famiglia dei cervidi, rispetto al cervo le renne sia il maschio che la femmina si presentano con palchi di corna.
Le corna del maschio sono più appiattite all’estremità, sono più lunghe e ramificate rispetto a quelle delle femmine.
Le renne si trovano dalla Norvegia all ‘ Asia Centrale, alla fine del XIX secolo fù importata in Alaska, Labrador e Terranova dove diede origine a una nuova razza chiamata Caribù.
La Renna è un animale robusto con le zampe relativamente corte e sottili, il maschio è più grosso della femmina.
Il mantello è folto e bruno, è più scuro in estate e più chiaro in inverno, sotto il collo sopra le zampe e intorno alla coda è quasi bianco.
Gli zoccoli sono larghi e divaricabili per facilitare i movimenti sulla neve che ricopre frequentemente il suo habitat.
La renna essendo un erbivoro si nutre di: erbe, muschi e licheni che durante l'inverno trova scavando nella neve con le corna e gli zoccoli.
La renna viene allevata dai Lapponi che la usano come animale da lavoro, come cibo e la pelle viene utilizzata per fabbricare indumenti.

ricedrca di Fra. Ul.

IL CAMMELLO



Introduzione
Cammello Nome comune di un mammifero di grossa taglia appartenente all’ordine degli artiodattili, classificato Camelus bactrianus nella famiglia dei camelidi e diffuso negli altipiani dell’Asia centrale. Il cammello si differenzia dal dromedario (Camelus dromedarius), che appartiene allo stesso genere, ma costituisce una specie diversa per l’abbondante mantello di cui è dotato nella stagione fredda e per il numero di gobbe dorsali: due nel cammello, una nel dromedario. Alcuni zoologi ritengono che il dromedario e il cammello siano due varietà di un’unica specie; questa tesi sarebbe suffragata dal fatto che le differenze anatomiche tra i due sono di piccola entità (l’unica gobba del dromedario è in realtà il risultato della fusione di due gobbe) e che i due animali possono incrociarsi.
CARATTERISTICHE E COMPORTAMENTO
Rispetto al dromedario, il cammello ha zampe più corte e una costituzione più massiccia. È alto circa 1,5 m al garrese. Sulle zampe, in corrispondenza delle articolazioni, e sul petto possiede delle zone di cute callosa e ruvida su cui poggia quando riposa; queste callosità non sono dovute all’usura, ma sono presenti fin dalla nascita. Il manto invernale, lanoso e abbondante, viene perso d’estate, quando l’animale rimane quasi completamente nudo. Una caratteristica peculiare del cammello è la forma dei suoi globuli rossi, che sono ovali anziché circolari come in tutti gli altri mammiferi. Altra particolarità di questo animale è la possibilità, nel maschio, di gonfiare a palloncino la parte posteriore del palato, detta palu, nei momenti di eccitazione sessuale.
L’eccezionale resistenza che lo caratterizza consente al cammello di sopportare il clima proibitivo dell'altopiano del Tibet, dove la temperatura sale a 60 °C d'estate e precipita a valori artici d'inverno; il suo corpo, infatti, subisce senza problemi sbalzi della temperatura interna di 5 °C ed è in grado di immagazzinare calore durante il giorno, dissipandone l’eccesso di notte. Note sono anche le capacità del cammello di resistere alla sete: producendo urine molto concentrate e riducendo l’evaporazione diurna, esso può far durare a lungo le riserve di liquidi del proprio corpo, sopportando una perdita d’acqua pari fino al 25% del proprio peso. Quando poi trova una sorgente abbondante, può bere e incamerare 100 litri di acqua. Le gobbe, spesso erroneamente ritenute riserve d’acqua, sono invece riserve di grasso, che vengono riassorbite quando il cibo – piante erbacee, cardi, rami anche spinosi – scarseggia. L’andatura del cammello è quella tipica ad ambio, che consiste nel portare avanti contemporaneamente entrambe le zampe di uno stesso lato.
IL CAMMELLO E L’UOMO
A parte piccoli gruppi che vivono allo stato selvatico ai margini del deserto di Gobi, i cammelli sono animali completamente addomesticati. Le loro doti di resistenza e di forza ne hanno sempre fatto preziosi animali da soma, capaci di trasportare carichi di oltre 450 kg e di coprire fino a 50 km al giorno, seppur alla velocità ridotta di 4 km/h. Come pure i dromedari, i cammelli forniscono carne, latte e cuoio. La loro lunga lana viene usata per fabbricare cordame, pennelli e un tessuto molto pregiato, caldo e leggero.

ricerca di Sau. Gia. immagini dal web

IL GHEPARDO



Il ghepardo vive in certe zone dell’India e in gran parte dell’Africa. Appartiene alla famiglia dei Felidi e il suo nome scientifico è Acimonyx Jubatus. Il suo corpo può essere lungo fino a 1,5m e ha una forma molto snella e adatta alla corsa, infatti è l’animale più veloce del mondo e pare che raggiunga anche i 113km/h. La sua testa è piccola e tondeggiante. Ha grandi occhi sotto ai quali presenta 2 lacrimatoi scuri.
Le orecchie sono corte e arrotondate, ha lunghi arti con unghie non retrattili. Il suo manto è di colore ocra chiaro con macchie nere tondeggianti. Il collo è breve ed è adorno di una piccola criniera. Ha una coda lunga fino a 75cm. Ha anche 2 strisce nere che partono dall’angolo anteriore dell’occhio e giungono sino alle labbra, abbracciando quindi la parte anteriore del muso. Lui caccia sia di notte, che di giorno, però preferisce il giorno, e non la notte come i Leopardi. Per cacciare si abbassa nell’erba alta, si avvicina alla preda, la sceglie e fa un gran balzo, così, ha guadagnato un po’ di metri, e poi inizia l’inseguimento della preda. Il ghepardo come tutti i mammiferi è viviparo, cioè partorisce, e fa circa 2/3 cuccioli a cucciolata. Stranamente i Ghepardi si possono addomesticare, anche se presi da adulti. Questa specie si sta estinguendo, nel 1900 si calcolava che ci fossero circa 100.000 ghepardi in 44 paesi, oggi ne sopravvivono circa 12.000 in 26 paesi, soprattutto in Africa, questi animali stanno compiendo degli sforzi enormi per la loro sopravvivenza, tuttavia il numero tende a diminuire.

ricerca di Ale. T.

14/01/07

Alcuni criteri di divisibilità dei numeri interi.

Definizione: la divisibilità è la proprietà di un numero intero di essere divisibile per un altro, senza resto.
I criteri di divisibilità vengono utilizzati per stabilire se un numero intero è divisibile per un altro numero intero anche senza eseguire la divisione.

per 2
un numero è divisibile per 2 se termina con zero o una cifra pari: 2-4-6-8

per 3
un numero è divisibile per 3 se la somma delle sue cifre è 3 , 6 o 9

per 4
un numero è divisibile per 4 se le ultime due cifre sono 00 oppure formano un numero multiplo di 4

per 5
un numero è divisibile per 5 se la sua ultima cifra è 0 o 5

per 6
un numero è divisibile per 6 se è contemporaneamente divisibile per 2 e per 3

per 7
è un po’ complicato: ad esempio 483 è divisibile per 7, perché 48 – (3x2) = 48-6= 42 che è divisibile per 7 --- bisogna cioè togliere la cifra delle unità e raddoppiarla e poi toglierla dalle altre cifre.

per 8
un numero è divisibile per 8 se termina con tre zeri o se è divisibile per 8 il numero formato dalle sue ultime 3 cifre

per 9
un numero è divisibile per 9 se la somma delle sue cifre è 9 o un numero multiplo di 9

per 10
un numero è divisibile per 10 se la sua ultima cifra è 0

per 12
un numero è divisibile per 12 se è contemporaneamente divisibile per 3 e per 4

per 25
un numero è divisibile per 25 se il numero formato dalle ultime 2 cifre è divisibile per 25, cioè 00, 25, 50, 75

per 100
un numero è divisibile per 100 se le ultime due cifre sono 00

(un frattale è una figura che si ottiene partendo da una formula matematica)