25/12/06

Giochi: la Pista di babbo Natale - Scivolare sul ghiaccio...


Provate anche a battere il record... mondiale di lancio in scivolata dell'animale sul ghiaccio. Ecco il link:
http://www.miniclip.com/games/ice-slide/en/



Per chi ha la fortuna di collegarsi in questi giorni di festa al Blog, c'è una piccola sorpresa: seguite il link qui sotto per giocare a costruire la pista di babbo Natale, fino a scalare tutta la montagna, il divertimento è assicurato.
http://www.miniclip.com/games/snow-line/en/

20/12/06

Le Zone climatiche della Terra.


Le zone climatiche terrestri possono essere distinte in tre tipologie:
zona tropicale
zona temperata
zona glaciale


La zona tropicale
è la zona del globo terrestre compreso tra i due tropici: il Tropico del Cancro a Nord ed il Tropico del Capricorno a Sud. Questa zona è quindi delimitata dai paralleli di latitudine 23° 27' Nord e 23° 27' Sud, estendendosi per 46° 54'.
Questa zona è caratterizzata dal fatto che i dì e le notti sono prossimi entrambi alle 12 ore durante tutto l'anno. Questo è dovuto al fatto che i raggi solari (a mezzogiorno) sono sempre quasi perpendicolari al terreno determinando un clima caldo costante durante tutto l'arco dell'anno.
È l'unica zona in cui è possibile osservare il fenomeno del sole allo zenith: quando i raggi del sole arrivano al suolo perpendicolari facendo scomparire tutte le ombre. Questo fenomeno capita durante il mezzogiorno del 21 giugno (solstizio d'estate) al Tropico del Cancro ed il 21 dicembre (solstizio d'inverno) al Tropico del Capricorno; nelle altre zone comprese nella fascia capita invece due volte all'anno.
Le temperature medie di questa zona sono tra le più elevate del pianeta causando una forte evaporazione delle acque (ci sono fiumi e laghi che annualmente o saltuariamente vengono completamente prosciugati dall'evaporazione) ed un clima costantemente caldo. In tale fascia si alternano zone caraterizzate da forti precipitazioni che generano le foreste tropicali o pluviali a zone dove le precipitazioni sono molto scarse dove si sono creati i più grandi ed aridi deserti della Terra. In questa fascia è molto raro che vi siano delle nevicate a basse quote. L'acqua superficiale degli oceani, riscaldata dal Sole, forma varie correnti marine, tra cui la famosa è la corrente del Golfo del Messico che mitiga gli inverni nel nord-ovest dell'Europa.



La zona temperata
è suddivisa in due zone: la prima compresa tra il Circolo polare artico ed il Tropico del Cancro; la seconda compresa tra il Tropico del Capricorno ed il Circolo polare antartico. È caratterizzata da una netta suddivisione delle 4 stagioni ed una durata del giorno e della notte variabile durante l'arco dell'anno.

Per zona temperata si intende l'area geografica compresa tra i 30 e i 60 gradi di latitudine. Nell’emisfero boreale, alle medie latitudini, le terre emerse sono molto estese. Oltre all’Europa, fanno parte di quest’area climatica il Canada meridionale, Gli Stati Uniti la Cina e l’Asia centrale. Nell’emisfero australe, invece, alle stesse latitudini, sono pochissime le terre emerse: la zona meridionale dell’America Latina, comprendente la Patagonia argentina e parte del Cile, il Sudafrica, il sud dell’Australia, la Nuova Zelanda e la Tasmania rappresentano gli ambienti temperati.

Idrografia
Le zone temperate sono molto ricche di corsi d’acqua, anche a causa delle abbondanti precipitazioni. La loro presenza ha favorito lo sviluppo dell’agricoltura e, di conseguenza, gli insediamenti umani


Clima
In un’area talmente vasta, come quella temperata, il clima presenta grandi varietà. Catene montuose imponenti, grandi pianure, isole, penisole, baie e altopiani contribuiscono a differenziare le condizioni climatiche di queste zone. E’ possibile, difatti, individuare almeno tre tipi di clima.
* Clima subtropicale umido: tra il 20° e il 35° parallelo. Inverno fresco e secco, estate calda e umida spesso influenzate dai monsoni. La temperatura scende, d’inverno, sotto i 10° e sale, d’estate, sopra i 40°.
* Clima mediterraneo: è caratterizzato da temperature medie ed elevate in estate, ed inverni miti, le precipitazioni sono concentrati nei mesi invernali. La vegetazione tipica è la macchia mediterranea.
* Clima temperato fresco oceanico: presente nelle regioni tra il 35° e 60° parallelo. Sono caratterizzate da inverni miti ed estati fresche con piogge frequenti. La vegetazione è costituita da brughiera e foreste di latifoglie.

Nonostante alcune diversità, esistono tre principali caratteristiche che li accomunano, quali:
* la presenza di quattro stagioni sufficientemente diverse tra loro
* delle temperature moderate che garantiscono la crescita della vegetazione
* delle precipitazioni abbondanti che contribuiscono allo sviluppo vegetale.

Il paesaggio naturale
Nelle zone temperate sono presenti tre tipi di formazioni vegetali spontanee:
* la foresta mista (conifere e latifoglie) o la foresta di latifoglie;
* la prateria
* la macchia mediterranea, con alberi e arbusti che si adattano alla siccità estiva.
L’importanza della vegetazione forestale caratterizza le zone temperate, nell’emisfero nord. Anche se gli esseri umani hanno operato enormi distruzioni, le foreste coprono:
* In Europa 140 milioni di ettari.
* In Russia-Siberia 910 milioni di ettari.
* In America del nord 733 milioni di ettari.
* In Giappone circa la metà dell’intero paese.

Le foreste temperate hanno quasi sempre una specie dominante di alberi decidui (che perdono tutte le foglie nello stesso periodo dell’anno); in alcuni casi, piuttosto rari per la verità, ne sono presenti due o tre specie e solo vicino alle coste orientali ci sono grandi varietà di flora. Le foreste più estese del mondo sono costituite da conifere. Alle alte quote montane, si trovano foreste con le caratteristiche della taiga.

La taiga è una sterminata foresta che si estende lungo tutta la Russia, dal confine con la Finlandia fino all’isola di Sakhalin, vicino al Giappone. Si tratta di una “cintura verde”, che misura quasi venti volte l’Italia; non è ricca di tante specie vegetali, essendo una distesa “senza fine” di conifere, anche se nella parte meridionale è composta da alberi a foglia larga. E’ un’importante riserva di biodiversità popolata da un numero di animali e vegetali superiore a quello dei vicini, e molto sfruttati, boschi della Scandinavia. Ed è proprio per questi animali, molti dei quali a rischio di estinzione (è il caso della tigre siberiana o del leopardo dell’Amur), che la taiga rappresenta un rifugio perfetto. Habitat ideale per moltissime specie di animali, la taiga è fondamentale anche per la nostra esistenza perché contribuisce a regolare il clima: le sue piante, che occupano ben nove fusi orari, assorbono enormi quantità di carbonio.
Nonostante nelle aree più popolate le conifere siano state favorite rispetto ad altre specie per la loro crescita più rapida, scendendo da nord verso sud, alle conifere si sostituiscono le betulle, le querce, i faggi, gli olmi, i frassini e le latifoglie in genere. E’ possibile trovare anche boschi di castagni e noccioli. Si tratta di ambienti forestali. Nelle foreste di alberi decidui, a seconda delle stagioni, cambia l’aspetto dell’ambiente naturale. In primavera la situazione di questo habitat è resa difficile a causa delle possibilità di gelate e delle repentine variazioni climatiche. In estate c’è una temperatura tra i 15° C e i 22° C e le piante sono diverse, a seconda del calore e delle piogge. In autunno la caduta delle foglie secche colora di tantissime tonalità la foresta. In inverno, senza foglie, c’è poca vita. In molte zone degli Stati Uniti e del Giappone, così come in molte zone d’Europa, la foresta decidua è stata eliminata in pianura. Gli alberi delle foreste sono generalmente di taglia media (dai 20 ai 30 metri). Nel Nord America ci sono foreste di sequoie, alberi sempreverdi dal legno di colore rossastro. Le sequoie sono tra gli alberi più alti e longevi al mondo. L’albero più alto della Terra, secondo gli americani, è una sequoia sempervirens che si trova nel Redward National Park, in California. E’ chiamata Howard Libby Tree e raggiunge i 112 metri di altezza. Nel National Park c’è anche la sequoia più voluminosa del mondo: l’“Albero del generale Sherman”. Pesa 1385 tonnellate, ha un tronco che, alla base, misura i 31 metri di circonferenza, ed ha un’età che va dai 2.500 ai 3.000 anni. Non è però l’albero più vecchio della Terra. Ci sono, infatti, alcuni esemplari di pinus aristata californiani che hanno quasi cinquemila anni.


La zona glaciale
è suddivisa in due zone: la prima sopra il Circolo Polare Artico; la seconda sotto il Circolo Polare Antartico. È caratterizzata da un clima molto rigido e dalla presenza di ghiacci perenni a tutte le quote (tranne dove il clima troppo secco non impedisce le precipitazioni). Il Sole non tramonta mai per 6 mesi consecutivi (detto il giorno polare), mentre nei successivi 6 non sorge mai (detta la lunga notte polare).

(testo tratto da Wikipedia, immagini da Glossario Museo della Scienza)

Tom and Jerry a Napoli


Decicato alla memoria di Joseph Barbera uno dei geni, del cartone animato, dei nostri tempi.

16/12/06

Le prove del 9 delle 4 operazioni.









Un promemoria delle prove del 9 di tutte e 4 le operazioni. Cliccate sulle immagini per ingrandirle.
Nei nostri siti web preferiti potrete trovare il link ad una pagina di Wikipedia, che contiene una versione della prova del 9 della moltiplicazione e della divisione leggermente diversa da quella da noi fatta in classe, i numeri difatti di moltiplicando e moltiplicatore vengono posti in alto.

10/12/06

L'Universo: una delle lezioni del maestro.


Questa immagine ci mostra un angolo dell'Universo, ripreso dal telescopio spaziale Hubble. Ingrandedola tramite il click del mouse ci viene rivelato che molti dei puntini luminosi che vediamo nel cielo notturno sono delle Galassie, cioè dei giganteschi aggregati di gas e polveri spaziali nei quali nascono milioni di stelle, cioè corpi gassosi che emanano luce propria, e si presume milioni di pianeti dai corpi solidificati.

IL BIG BANG

Gli scienziati ipotizzano che l'Universo sia nato 14,6 miliardi di anni fa da una gigantesca eplosione il "Big Bang". Il "Grande Botto" viene provato dal fatto che le Galassie, che sono il residuo di questa grande esplosione, si stanno allontanando l'una dall'altra ancora oggi a grande velocità. L'universo stesso si sta espandendo, e i suoi vari pezzi si stanno allontanando come fanno le macchie disegnate su un palloncino sgonfio, se poi il palloncino viene gonfiato vedremo le macchie allontanarsi l'una dall'altra sempre di più.
Un'altra scoperta che prova il Big Bang è "il Rumore di Fondo" dell'Universo, che altri non sarebbe che la radiazione, l'eco, della gigantesca esplosione iniziale.
La Relatività

Secondo la Teoria della Relatività di A. Einstein, lo spazio e il tempo sono strettamente legati. Ad esempio, secondo questa teoria, un astronauta che viaggiasse alla velocità della luce (299 792.49 Km al secondo), per 1 anno, al suo ritorno sulla Terra si accorgerebbe che sul pianeta sono passati molti anni. Infatti viaggiando a velocità vicine a quella della luce il tempo si contrae. Anche lo spazio stesso è relativo, rispetto alla velocità con cui un osservatore viaggia. L'Universo descritto da Einstein ha 4 dimensioni: una linea ha una sola dimensione, una superfice ha a 2 dimensioni, mentre il volume ha le 3 dimensioni; il continuo spazio-tempo ha le 3 dimensioni spaziali(lunghezza-altezza-profondità) più la dimensione del Tempo.
L'Universo si sta espandendo creando il suo spazio-tempo.



Le Galassie e i Buchi Neri

Molte delle Galassie hanno forma a spirale, compreso la nostra Galassia che si chiama "la Via Lattea". Nel centro di ogni Galassia si ipotizza ci sia un Buco Nero gigantesco che risucchia tutta la materia che gli sta più vicino. Esso tiene unita con la sua enorme forza di gravità (attrazione) la materia che gli è più distante e che inizia a ruotargli intorno. Bisogna immaginarsi che lo "spazio" sia una specie di tessuto elastico: se noi appoggiamo una biglia di ferro su un tessuto elastico essa incurverà il tessuto fino a creare una buchetta, entro la quale cadrà ogni cosa che non ha sufficiente distanza e forza di rotazione per sfuggire. I buchi neri si formano a partire da enormi stelle che hanno la massa almeno 100 volte maggiore di quella del Sole. Esse alla fine del ciclo della loro vita esplodono, e vengono chiamate "Super-Novae", infine la materia residua collassa-crolla su se stessa a formare il "Black Hole", il buco-nero.
Nel sito web hubblesite.org, che noi abbiamo visitato nell'aula multimediale, si possono trovare molte risorse, immagini, animazioni e video che mostrano queste scoperte dell'astronomia.



Il Sistema Solare


L'immagine sopra mostra: i 4 pianeti interni vicini al Sole, l'orbita degli asteroidi, e i pianeti esterni molto più lontani.
L'immagine sotto mostra le grandezze relative dei pianeti nei confronti del Sole.

Ipotesi scientifica sulla formazione del Sistema Solare

Una nube di gas e polveri spaziali inizia a contrarsi, la maggior parte del materiale che la costituisce viene attratto verso la sua regione centrale e va a formare, nell'arco di milioni di anni, un stella, il Sole.
La restante materia, gas, polveri e materiali più pesanti si dispone in un disco abbastanza sottile in rotazione attorno alla stella centrale.
Piccoli parti di materia più pesante, contenuta in questo disco, possono essere divenuti dei centri di attrazione gravitazionale per la materia circostante. Lentamente questi piccoli nuclei hanno attratto sempre nuovo materiale e iniziano a crescere e, nell'arco di qualche milione di anni, finiscono per “ spazzare” la regione di spazio che percorrono nella loro orbita intorno alla stella che si sta formando nel centro della nube.
Così si formano i pianeti, per la minore quantità di materia, non c’è la pressione sufficiente a far aumentare la temperatura per trasformarli in stelle. Nascono dei corpi di materiale incandescente, all’inizio della sua vita la Terra stessa era una sfera di fuoco, ma destinati col tempo a raffreddarsi.

Nell'immagine qui sopra si vedono grandi dischi di polvere attorno a stelle giovani che molto probabilmente sono sistemi planetari in formazione. Ripresi dal telescopio spaziale Hubble nella nebulosa di Orione.
La Composizione del Sistema Solare

Composizione attuale del sistema solare Il sole contiene 99.85% di tutta la materia nel sistema solare. I pianeti, che hanno condensato dallo stesso disco di materiale che ha formato il sole, contengono soltanto 0.135% della massa del sistema solare.
Giove contiene più di due volte la materia di tutti gli altri pianeti uniti.


I pianeti Terrestri

I pianeti terrestri sono quattro, e sono i pianeti più interni nel sistema solare: Mercurio, Venere, Terra e Marte. Sono denominati terrestri perché hanno una struttura interna con un nucleo solido, e una superficie rocciosa come la Terra. I pianeti Venere, Terra e Marte hanno atmosfera significativa mentre Mercurio non ne ha quasi. Venere è un pianeta gemello della Terra per grandezza, ma la sua atmosfera è pesantissima, satura di anidride carbonica con vaste nubi di acido solforico, la temperatuta è intorno ai 480° Centigradi. L'immagine mostra l'interno dei pianeti terrestri.


I pianeti Gioviani

Giove, Saturno, Urano e Nettuno sono conosciuti come i pianeti Joviani, perché sono tutti giganteschi rispetto alla Terra ed hanno una natura gassosa come Giove stesso, anche se qualcuno o tutti potrebbero avere piccoli nuclei solidi. L'immagine mostra la grandezza dei pianeti Gioviani in confronto al Sole.



Il Sole

Per conoscere meglio il Sistema Solare visitate il link "nineplanets.org" e "hubblesite.org". Quelle che seguono sono alcune delle immagini contenute in questi siti web.
(click sulle immagini per ingrandirle)



L'interno del Sole.


Le grandezze dei pianeti a confronto.


Spaccato interno del Sole.


Fotografia della supefice del Sole.


La grandezza del Sole in confronto a Mercurio


Mercurio


Venere


Terra


Marte


Giove


Saturno


Urano


Nettuno


Plutone


Una cometa.

Da questa rassegna di immagini mancano i satelliti dei pianeti.

09/12/06

Buon Natale e Buon Anno Nuovo



Buon Natale e Buon Anno Nuovo a tutti gli alunni e ai genitori.
SM

01/12/06

Programmare, disegnare con Drape


Nell'aula multimediale abbiamo adoperato il programma Drape, software di Mark Overmars. Per chi volesse scaricare il software, la sua documentazione tradotta in italiano e degli esempi di attività, può visitare il sito web www.ivana.it che è nella lista dei nostri siti preferiti. Questo programma consente di dare degli ordini al cursore del computer, similmente al logo ma in modo visivo, per creare delle figure geometriche. Difatti si trascinano i simboli dei comandi nella riga e si aggiungono successivamente altri comandi. Infine si può anche dare il comando "ripeti procedura" così il computer programmato da noi fa dei bellissimi disegni. Ecco qui sotto gli esempi di procedura e i disegni che abbiamo realizzato.